Dalla nordica Mediolanum arriva nella Roma del 71 a.C. il giudice Antonio Servilio, deciso a combattere la corruzione tangentizia, incarnata dal gaudente senatore Cesare Atticus e dal suo potente protettore Lucio Cinico. La tesi sconvolgente del film è che tra le due epoche (due mila anni fa e oggi) non c’è nessuna differenza. Poppe al vento, battutacce, ammiccamenti, imbrogli e autocitazioni.
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